Centro Islamico Culturale d'Italia - Grande Moschea di Roma
Description
Il Centro Islamico Culturale d’Italia, che sovrintende la Grande Moschea di Roma, è a tutt'oggi l’unico ente musulmano riconosciuto ufficialmente dalla Repubblica Italiana, dotato di personalità giuridica con DPR del 21 dicembre 1974 n. 712.
UNICA PAGINA UFFICIALE E AUTORIZZATA DEL CENTRO ISLAMICO CULTURALE D'ITALIA - GRANDE MOSCHEA DI ROMA.
AMMINISTRAZIONE E SEGRETERIA: segreteria.66centroislamico@hotmail.it
ORARIO DI PREGHIERA:
mawaqit@gmail.com
VISITE:
visitemoschea@hotmail.it
La Grande Moschea di Roma è aperta ai Visitatori (ad eccezione dei giorni in cui cadono festività civili e religiose, del Sacro Mese di Ramadan e d’abitudine del mese di agosto) il mercoledì e il sabato mattina dalle ore 9.00 alle ore 12.30.
Il venerdì la Grande Moschea è aperta solo per la preghiera.
GRUPPI ORGANIZZATI:
È sempre necessario prenotarsi scrivendo una mail all'indirizzo di posta elettronica visitemoschea@hotmail.it comunicando sempre i seguenti dati:
-)nome dell'Istituto/Ente/Associazione, corredato di indirizzo, telefono, posta elettronica;
-)nome e cognome di un insegnante/capogruppo/accompagnatore/referente, corredato di telefono e posta elettronica;
-)numero di visitatori (massimo 75 persone, in caso di numero superiore sarà necessario suddividere i visitatori in più date o, quando possibile, in più turni nella stessa giornata, comunque previa disponibilità da parte del Centro Islamico Culturale d’Italia);
-)data e orario (09.00; 09.30; 10.00; 10.30; 11.00; 11.30) in cui si desidera visitare la Grande Moschea (se la data o l'orario richiesti non sono disponibili, verranno proposte delle alternative).
In ogni caso, la prenotazione è da ritenersi valida solo ed esclusivamente dopo aver ricevuto conferma scritta e numero di riferimento da parte del Centro Islamico Culturale d’Italia. Per i gruppi organizzati è prevista una visita guidata della durata di circa un’ora. Ingresso e guida sono gratuiti.
SINGOLI VISITATORI:
I singoli visitatori, e i piccoli gruppi (da 1 a 7 persone) possono accedere, negli orari e nei giorni prestabiliti, senza prenotazione. Non è prevista visita guidata. L’ingresso è gratuito.
Collegamenti: dalla Stazione Termini prendere la linea A della metropolitana (direzione Battistini) sino alla fermata "Flaminio". Raggiungere l'adiacente stazione ferroviaria Roma Nord (linea Roma-Viterbo) e prendere il trenino per Montebello (tratta urbana), scendere alla terza fermata "Campi Sportivi" (fermata a richiesta). Una volta usciti dalla stazione girare a sinistra e proseguire lungo Viale della Moschea sino al civico 85. E' possibile calcolare il proprio percorso avvalendosi del sito www.atac.roma.it.
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facebook.com“L'ORFANO” AL HAMDU LI ALLAHI RABBI AL ‘ALAMIN WA SALAH WA SALAM ‘ALA RUSULI ALLAHI AGMA’IN Nel nome di Dio Clemente e Misericordioso, iniziamo il nostro sermone con l'auspicio che Allah ci conceda la facoltà di apprendere e praticare i Suoi insegnamenti. Fratelli e Sorelle, in numerosi versetti Allah l'Altissimo ci ha esortato ad avere cura e un buon comportamento nei confronti di chi è orfano: “Adorate dunque Allah e non associateGli cosa alcuna, e ai genitori fate del bene, e ai parenti e agli orfani e ai poveri...” (Sura delle Donne IV, v.36) “e offrono il cibo, malgrado piaccia loro, al povero, all'orfano e al prigioniero...” (Sura dell'Uomo LXXVI, v.8) “o nutrire in un giorno di stenti un parente povero” (Sura della Contrada XC, vv.14-15). Allah Potente ed Eccelso ha biasimato coloro che respingono e maltrattano gli orfani e a questo riguardo citiamo la Sura del Favore CVII. Questa Sura è composta da sette brevi versetti che spiegano che la religione islamica non è costituita da apparenza e solo riti. Non serve manifestare le pratiche religiose e i riti se non derivano da un'adorazione sincera di Allah, il cui adempimento ha un influsso benefico sul cuore che induce alle buone azioni, traspare nel comportamento, procura felicità nella vita della gente in questo mondo e la eleva. Così leggiamo: “Hai visto, tu, chi scredita la fede? E’ colui che respinge l’orfano e non incita a nutrire il povero” (Sura del Favore CVII, vv. 1-3). Certamente colui che tratta con disprezzo e fa del male all’orfano e non si prende cura del povero, rinnega e devia dalla religione. Se egli credesse veramente nella religione e la verità della fede fosse consolidata nel suo cuore avrebbe compassione dei deboli e favorirebbe le loro condizioni di vita, sarebbe fonte di felicità non di infelicità, chiave del bene non della malvagità. Certamente l’autenticità della fede nella religione non consiste in parole pronunciate con la lingua soltanto, ma quando queste parole sono anche nel cuore conducono il credente a compiere il bene e a trattare i deboli e i bisognosi con cura e protezione. Allah non vuole dalla gente solo parole, ma anche atti che le confermino, altrimenti non hanno peso nè considerazione. Così questa Sura chiarisce che la religione islamica non è composta da parti dettagliate non relazionate fra loro, cosicchè il musulmano possa adempiere a quelle che vuole e tralasciarne altre. Bensì la religione è un procedimento integrale in cui contribuiscono le pratiche religiose, i riti, gli oneri individuali e sociali secondo un nobile intento che procura a tutta l’umanità felicità e prosperità. In tutto ciò traspare la misericordia di Allah che comprende tutto il genere umano e in particolare i deboli che subiscono la tirannia e l’oppressione dei più forti che imperversano sulla terra! Ma Allah l'Altissimo ammonisce dall'usurpare i beni degli orfani dicendo: “In verità coloro che consumano iniquamente i beni degli orfani, consumano fuoco nei loro ventri e saranno alimento del fuoco dell'Inferno” (Sura delle Donne IV, v.10). Sempre a questo proposito il Profeta (su di lui la pace e la benedizione di Allah) ha affermato: “Allah non ha pietà di chi è spietato con gli altri” “Fra i sette peccati causa di distruzione da cui bisogna astenersi vi è anche quello dell'usurpazione dei beni di un orfano”. Fratelli e Sorelle: dunque è nostro dovere come individui e come comunità aiutare, curare e proteggere gli orfani senza lasciarli allo sbando al fine di costruire una società sicura e tranquilla. WA SALAM ‘ALA AL-MURSALIN WA L-HAMDU LILLAHI RABBI AL-‘ALAMIN. Venerdi 06 Aprile 2018
“I DIRITTI DEI VICINI DI CASA” AL HAMDU LI ALLAHI RABBI AL ‘ALAMIN WA SALAH WA SALAM ‘ALA RUSULI ALLAHI AGMA’IN Nel nome di Dio Clemente e Misericordioso, iniziamo il nostro sermone con l'auspicio che Allah ci conceda la facoltà di apprendere e praticare i Suoi insegnamenti. Fratelli e Sorelle, Allah l'Altissimo ha così descritto il Suo Inviato (su di lui la pace e la benedizione di Allah): “E certo l'indole tua è nobilissima” (Sura del Calamo LXVIII, v.4). E anche il Profeta (su di lui la pace e la benedizione di Allah) riguardo a sé stesso ha così affermato: “Sono stato inviato per perfezionare l'indole migliore”. Inoltre ha lasciato i seguenti insegnamenti: “Il migliore fra voi nell'Islam è il migliore fra voi nel carattere quando comprendete bene la religione” “Il più completo dei credenti nella fede è quello con il miglior carattere fra di loro. E i migliori fra di voi sono coloro che hanno la migliore disposizione verso le loro donne” “Un musulmano è colui dalla cui lingua e dalla cui mano la gente è salva” Sempre a questo riguardo i saggi fra gli Arabi affermano che l'indole infima e il linguaggio turpe costituiscono la più grave delle malattie. Citiamo ancora le parole dell'Inviato di Allah (su di lui la pace e la benedizione di Allah): “La gente del Paradiso: ognuno è semplice, gentile e allegro”. Fratelli e Sorelle: in considerazione di quanto abbiamo spiegato dobbiamo ricordare che è nostro dovere morale trattare con gentilezza, rispetto e onestà il proprio vicino, seguendo quanto raccomandato dal Profeta (su di lui la pace e la benedizione di Allah) in questo racconto: “Mujahid ha riferito che una pecora fu sgozzata per 'Abdullah ibn Omar il quale chiese al suo servitore se ne aveva dato un po' al loro vicino non musulmano, perchè aveva sentito che il Messaggero di Allah (su di lui la pace e la benedizione di Allah) aveva dichiarato: - Gabriele continua a raccomandarmi di trattare bene i miei vicini finchè ho pensato che mi ordinerebbe di trattarli come i miei eredi - “. E anche in un altro contesto il Profeta (su di lui la pace e la benedizione di Allah) ha così esortato: “Tratta bene il tuo vicino così sei un credente”. E' stato riportato anche quanto segue: “Una certa donna prega di notte, digiuna di giorno, elargisce la sadaqa ma ingiuria i suoi vicini con il linguaggio. Riguardo a lei il Messaggero (su di lui la pace e la benedizione di Allah) ha sentenziato: - Non c'è niente di buono in lei, sarà della gente dell'Inferno – Allora hanno detto: - Un'altra donna compie le preghiere prescritte, dà piccole cose in elemosina e non ingiuria nessuno – Allora il Messaggero (su di lui la pace e la benedizione di Allah) ha replicato: - Sarà della gente del Paradiso -”. Concludiamo riferendo un'altra affermazione dell'Inviato di Allah (su di lui la pace e la benedizione di Allah): “Una persona, il cui vicino non è al sicuro dalla possibilità che gli faccia del male, non entrerà in Paradiso”. Tutti questi insegnamenti ci incitano ad avere cura, attenzione e premura nei confronti di chi vive vicino a noi, sia musulmano che non musulmano, perchè è un essere vivente. Dobbiamo considerare sacro il suo sangue e sacre le sue proprietà, oltraggiarli è una vergogna e un disonore, infatti il Profeta (su di lui la pace e la benedizione di Allah) ha attestato: “Il migliore dei compagni presso Allah l'Altissimo è il migliore di loro per il suo compagno, e il migliore dei vicini presso Allah l'Altissimo è il migliore di loro per il suo vicino”: A SALAMUN ‘ALA AL-MURSALIN WA L-HAMDU LILLAHI RABBI AL-‘ALAMIN. Venerdi 30 Marzo 2018
“I VALORI DELL’ISLAM: LA FIDUCIA E LA LEALTA' ” AL HAMDU LI ALLAHI RABBI AL ‘ALAMIN WA SALAH WA SALAM ‘ALA RUSULI ALLAHI AGMA’IN Nel nome di Dio Clemente e Misericordioso, iniziamo il nostro sermone con l'auspicio che Allah ci conceda la facoltà di apprendere e praticare i Suoi insegnamenti. Fratelli e Sorelle: oggi parliamo dell’importanza dei nobili ed alti valori dell’Islam come la fiducia e la lealtà. A questo riguardo leggiamo le parole di Allah l’Altissimo: “Allah vi comanda di restituire i depositi fiduciari agli aventi diritto ...” (Sura delle Donne IV, v.58). Questo ordine divino comprende tutti gli aspetti della lealtà e della fiducia che costituiscono un dovere per ogni essere umano. Perciò elenchiamone alcuni: 1. I diritti che Allah Potente ed Eccelso ha sui Suoi fedeli, ad esempio le preghiere, la zakah, il digiuno, le penitenze e i giuramenti 2. i diritti di alcuni nei confronti di altri nel caso di qualunque cosa sia affidata in custodia a qualcuno, si tratti di denaro o altro. Allah ha ordinato di adempiere a questi diritti perchè a chi non lo farà nella vita terrena saranno tolti nel Giorno del Giudizio. Anche il Profeta (su di lui la pace e la benedizione di Allah) ha parlato insistentemente dell’ordine di conservare un deposito fiduciario e dell’avvertimento contro la slealtà, dicendo: “Non c’è fede per chi non ha fiducia e non c’è religione per chi non adempie scrupolosamente ad un dovere”. In questo modo il Messaggero (su di lui la pace e la benedizione di Allah) ha stabilito che il mancato assolvimento di un qualunque incarico di fiducia costituisce una delle caratteristiche degli ipocriti, infatti ha affermato: “Gli indizi dell’ipocrita sono tre: quando riferisce qualcosa mente, quando fa una promessa non la mantiene e quando gli si dà fiducia tradisce”. Riferito da Al-Bukhari e Muslim riguardo a Abu Huraira, poi l’Imam Muslim ha aggiunto: “egli prega e digiuna e quindi per questo suppone di essere musulmano”. Fratelli e Sorelle: perciò apprendiamo come la religione islamica non soltanto inciti il musulmano al pagamento di qualunque pegno, ma anche gli proibisca ogni forma di slealtà. A questo proposito l’Inviato di Allah (su di lui la pace e la benedizione di Allah) ha ammonito così: “Restituisci il deposito fiduciario a chi te lo ha affidato e non ingannare chi ti ha ingannato”. Riferito da Ahmed, Abu Dawud e altri. Dobbiamo sapere che l’adempimento di qualsiasi incarico di fiducia, come la restituzione di un deposito, costituisce un dovere per ognuno di noi, qualunque sia il ruolo e la professione che svolgiamo nella vita. Ad esempio un commerciante non prenda un guadagno eccessivo offrendo poco in cambio, come pure un operaio ha il dovere di svolgere con assoluta dedizione il lavoro assegnatogli. Allo stesso modo i nostri figli rappresentano per noi un incarico di fiducia da assolvere e anche un dovere perchè dobbiamo dare loro una sana educazione. Ovviamente anche i figli hanno dei doveri da svolgere nei confronti dei genitori, soprattutto nella loro vecchiaia, come leggiamo nel Nobile Corano: “Il tuo Signore ha decretato che non adoriate altri che Lui, e che trattiate bene i vostri genitori. Se uno di essi, o ambedue, raggiungono presso di te la vecchiaia, non dir loro: - Uff! - non li rimproverare, ma dì loro parole di dolcezza. Inclina davanti a loro mansueto l'ala della sottomissione e dì: - Signore, abbi pietà di loro, come essi hanno fatto con me, allevandomi quando ero piccino! -” (Sura del Viaggio Notturno XVII, vv.23-24) “...Sii grato a Me e ai tuoi genitori...” (Sura di Luqman XXXI, v.14). Anche nel rapporto fra i coniugi esistono doveri e diritti, ed esso deve essere basato sulla fiducia, la lealtà, il rispetto e la responsabilità di ognuno nei confronti dell’altro, e non ci devono essere inganni. Perciò la comunità può essere sana e prosperare solo nell’applicazione di questi insegnamenti. `WA SALAMUN ‘ALA AL-MURSALIN WA L-HAMDU LILLAHI RABBI AL-‘ALAMIN Venerdi 23 Marzo 2018
“RESPONSABILITA' DEI GENITORI VERSO I FIGLI” AL HAMDU LI ALLAHI RABBI AL ‘ALAMIN WA SALAH WA SALAM ‘ALA RUSULI ALLAHI AGMA’IN Nel nome di Dio Clemente e Misericordioso, iniziamo il nostro sermone con l'auspicio che Allah ci conceda la facoltà di apprendere e praticare i Suoi insegnamenti. Fratelli e Sorelle: oggi parliamo della responsabilità che i genitori devono avere nei confronti dei loro figli. L’importanza di questo argomento è dettata dall’evoluzione della famiglia che ha portato alla disgregazione della società moderna, in cui la frammentazione ha generato un modo di vivere basato sull’individualismo che ha spinto in secondo piano i legami affettivi e di solidarietà familiare. L’Islam ordina al padre e alla madre di occuparsi dei loro figli nelle varie fasi della loro vita per ripristinare il ruolo di una famiglia solida seguendo gli insegnamenti del Nobile Corano: “O voi che credete! Preservate voi stessi e le vostre famiglie dal fuoco che avrà per alimento uomini e sassi, custodito da angeli severi e bruschi che non disubbidiscono ad Allah in quello che loro comanda e a quello che è loro ordinato obbediscono” (Sura della Dichiarazione d'Illiceità LXVI, v.6). Anche il Profeta (su di lui la pace e la benedizione di Allah) ha ribadito questa responsabilità attestando: “Tutti siete pastori responsabili del vostro gregge. L’uomo è pastore e responsabile della sua famiglia. La donna è pastore e responsabile della casa di suo marito”. Sempre a questo riguardo Saad ibn Abi Waqqas (Allah si compiaccia di lui), un Compagno del Messaggero (su di lui la pace e la benedizione di Allah) ha detto: “Insegnavamo il Corano ai nostri figli”. Anche Abdullah ibn Omar (Allah si compiaccia di lui) ha affermato: “Educa tuo figlio perchè nel Giorno del Giudizio Allah ti chiederà di rendere conto su cosa gli hai insegnato. Allah chiederà anche a tuo figlio del suo amore filiale e della sua ubbidienza”. Dunque dobbiamo istruire i nostri figli ad essere vicini alle persone rette e a tenersi lontano dalle persone cattive seguendo la raccomandazione del Profeta (su di lui la pace e la benedizione di Allah) che ha detto: “La similitudine fra la buona e la cattiva compagnia è la stessa fra quella di chi possiede il muschio e quella di chi lavora il ferro soffiando il mantice. Il proprietario del muschio te ne offrirebbe, o tu lo compreresti oppure potresti sentire l'odore piacevole, mentre uno che soffia il mantice potrebbe bruciarti i vestiti oppure potresti sentire l'odore ripugnante”. La prima responsabilità dei genitori verso i figli è quella di scegliere per loro un bel nome, poi quella di mandarli a scuola, ma soprattutto essi stessi devono costituire un modello morale cosicchè i figli lo possano seguire per il loro buon comportamento, ad esempio per quanto concerne il dovere della preghiera come leggiamo nel Nobile Corano: “Raccomanda alla tua gente di compiere la preghiera, e tu pure sii in essa costante...” (Sura Ta-Ha XX, v.132). A proposito dell'insegnamento di questo dovere religioso il Messaggero (su di lui la pace e la benedizione di Allah) ha detto: “Insegna la preghiera ad un ragazzo quando giunge all'età di sette anni e puniscilo a dieci anni (se non la compie)”. Concludiamo con il ribadire l'importanza del nostro dovere come genitori di impartire ai nostri figli un'educazione improntata sulla moralità, rettitudine, onestà e sincerità. WA SALAMUN ‘ALA AL-MURSALIN WA L-HAMDU LILLAHI RABBI AL-‘ALAMIN. Venerdi 16 marzo 2018
“I GENITORI” AL HAMDU LI ALLAHI RABBI AL ‘ALAMIN WA SALAH WA SALAM ‘ALA RUSULI ALLAHI AGMA’IN Nel nome di Dio Clemente e Misericordioso, iniziamo il nostro sermone con l'auspicio che Allah ci conceda la facoltà di apprendere e praticare i Suoi insegnamenti. Fratelli e Sorelle: oggi parliamo dell’affetto nei confronti dei genitori e iniziamo leggendo le parole di Allah l’Altissimo: “Il tuo Signore ha decretato che non adoriate altro che Lui, e che trattiate bene i vostri genitori...” (Sura del Viaggio Notturno XVII, v.23). In questo versetto Allah l’Altissimo ha ordinato di adorarLo nella Sua unicità e di non associarGli alcunchè, perchè Egli (Gloria a Lui) è Colui che crea e Colui che provvede. Poi ha proseguito stabilendo l’ordine di nutrire affetto nei confronti dei genitori perchè chiaramente sono la causa dell’esistenza di ogni essere umano, verso cui hanno avuto cura e tenerezza, ed è per questo che il Creatore ha ordinato di avere nei loro confronti le stesse attenzioni e quindi di trattarli bene. In particolar modo quando uno dei due o entrambi diventano deboli e anziani dobbiamo essere gentili con loro e tenerli presso di noi, come loro hanno fatto nella nostra infanzia. E non si devono fare obiezioni facendo loro un qualunque tipo di torto, perfino pronunciare la parola “Uff” è sinonimo di fastidio seppur minimo. Dobbiamo rivolgerci a loro con rispetto, deferenza, parole cortesi, umiltà, amabilità e compassione. Perciò il Messaggero (su di lui la pace e la benedizione di Allah) aveva posto il politeismo fra i peccati più gravi e subito dopo l’insubordinazione verso i genitori, come leggiamo nel seguente hadith secondo cui affermò: “Vi ho forse detto qual è il più grave dei peccati? – risposero di no ed egli proseguì: - Associare qualcuno ad Allah e l’insubordinazione nei confronti dei genitori –“. Dunque è significativo il fatto che il Profeta (su di lui la pace e la benedizione di Allah) abbia posto sullo stesso piano di gravità queste mancanze. Sempre a questo riguardo Abdallah bin Mas’ud ha riferito: “Ho chiesto al Profeta (su di lui la pace e la benedizione di Allah) – Quale mia azione è gradita ad Allah Potente ed Eccelso? – Rispose: - La preghiera al momento giusto – E poi? – Replicò: - Poi l’affetto per i genitori – “. Al ruolo della madre è stata attribuita la massima importanza ed è un dovere avere verso di lei anche la massima amorevolezza, come riportato nel seguente hadith: “Un uomo andò dal Profeta (su di lui la pace e la benedizione di Allah) e chiese: - O Profeta di Allah: chi è il più degno di benevolenza fra i miei compagni? – Il Messaggero (su di lui la pace e la benedizione di Allah) rispose per tre volte: - Tua madre, tua madre, tua madre – E infine alla quarta volta disse: - Tuo padre –“. Il Profeta (su di lui la pace e la benedizione di Allah) ci ha insegnato anche che l’ubbidienza ai genitori permette di entrare in Paradiso. Fratelli e Sorelle: impariamo anche che l’amore filiale è motivo di felicità per ogni persona sia nella vita terrena che in quella nell’aldilà, come ha riferito Anas, secondo cui il Messaggero (su di lui la pace e la benedizione di Allah) ha detto: “Chi è lieto che gli sia accordata una dilazione della sua esistenza e gli siano accresciuti i doni divini allora abbia amore verso i suoi genitori e preghi”. Ma dobbiamo anche sapere che Allah l’Altissimo punisce coloro che disubbidiscono ai genitori con un castigo nella vita terrena ed inoltre essi incorreranno in una pena severa nell’aldilà, come ha asserito anche il Profeta (su di lui la pace e la benedizione di Allah). L’Islam ha conferito importanza alla figura materna anche se appartenente ad un’altra religione rispettando le sue scelte, come ha narrato Asma bint Abu Bakr, che chiese al Messaggero (su di lui la pace e la benedizione di Allah) che comportamento tenere con la propria madre non musulmana, ed egli le confermò di accoglierla con affetto. Fratelli e Sorelle: è nostro dovere nutrire amore verso i genitori anche dopo la loro scomparsa, come ci ha insegnato il Profeta (su di lui la pace e la benedizione di Allah) dicendo di pregare per loro, invocare Allah per loro, chiedere perdono ad Allah per loro, attuare dopo la loro morte quanto loro promesso, ed infine rispettare i loro parenti e i loro amici. WA SALAMUN ‘ALA AL-MURSALIN WA L-HAMDU LILLAHI RABBI AL-‘ALAMIN. Venerdi 09 marzo 2018
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“SADAQAH (ELEMOSINA)” AL HAMDU LI ALLAHI RABBI AL ‘ALAMIN WA SALAH WA SALAM ‘ALA RUSULI ALLAHI AGMA’IN Nel nome di Dio Clemente e Misericordioso, iniziamo il nostro sermone con l'auspicio che Allah ci conceda la facoltà di apprendere e praticare i Suoi insegnamenti. Fratelli e Sorelle: il termine 'sadaqah' (elemosina) deriva dalla radice 'sidq' che significa essere veritiero, così gli 'Ulama hanno affermato che la 'sadaqah' costituisce una prova reale della fede autentica. Questo perchè l'elargizione della 'sadaqah' è un atto raccomandabile ma non è obbligatorio. Quando un credente offre generosamente e frequentemente la 'sadaqah' vuol dire che ama Allah, il Profeta (su di lui la pace e la benedizione di Allah) e il bene per sé stesso. Allah l'Altissimo ha detto nel Nobile Corano: · “Chi è colui che vorrà fare ad Allah un prestito bello, un prestito che gli sarà restituito raddoppiato di molti doppi? Allah stringe ed allenta, e a Lui tutti sarete fatti tornare” (Sura della Giovenca II, v.245) · “Coloro che spendono il loro denaro in favore di Allah, sono al pari di un grano che produce sette spighe; in ogni spiga cento grani. Allah moltiplica tutto a chi vuole e Allah è Generoso, Informato” (Sura della Giovenca II, v.261) E Allah Clemente e Misericordioso ha lodato coloro che sono munifici dicendo: · “Coloro che donano dei loro beni di notte e di giorno, in segreto e apertamente, avranno la loro ricompensa presso il Signore, non ci sarà timore per loro, né li coglierà tristezza” (Sura della Giovenca II, v.274) · “In verità coloro che recitano il Libro di Dio e compiono la preghiera ed elargiscono dei beni di che li abbiamo provvisti, in segreto e in palese, possono sperare imperituro guadagno, perchè Allah pagherà loro le loro mercedi e aumenterà loro della Sua grazia: Egli è infatti Indulgente Grato” (Sura del Creatore XXXV, vv.29-30) E Allah Potente ed Eccelso ha biasimato altri: · “O voi che credete! Non vi distraggano le vostre ricchezze e i vostri figli dalla menzione del Nome di Allah. Quelli che tal cosa faranno, certo perderanno. Ma elargite da ciò che vi abbiamo concesso, prima che la morte colga qualcuno di voi, per cui dirà: - O mio Signore! Concedimi un altro breve termine, affinchè io faccia l'elemosina e sia fra i probi” (Sura degli Ipocriti LXIII, vv.9-10) Le persone citate in questi versetti si rammaricheranno nel Giorno del Giudizio come leggiamo nel Sacro Corano: “A che mai mi giovò la mia ricchezza? Ed ogni mia potenza ora mi è distrutta” (Sura dell'Inevitabile LXIX, vv.28-29). Fratelli e Sorelle, concludiamo citando i seguenti insegnamenti del Messaggero (su di lui la pace e la benedizione di Allah): · “Il benessere non diminuisce donando la 'sadaqah'. Allah aumenta l'onore di colui che perdona ed eleva il servo che è umile”. · “Ogni giorno due angeli discendono e uno di loro dice: - O Allah! Ricompensa ogni persona che dona la sadaqah” e l'altro angelo dice: “O Allah! Manda in perdizione ogni persona che è avida”. WA SALAMUN ‘ALA AL-MURSALIN WA L-HAMDU LILLAHI RABBI AL-‘ALAMIN. Venerdi 02 marzo 2018
“LA VERITA' DELLA VITA TERRENA” AL HAMDU LI ALLAHI RABBI AL ‘ALAMIN WA SALAH WA SALAM ‘ALA RUSULI ALLAHI AGMA’IN Nel nome di Dio Clemente e Misericordioso, iniziamo il nostro sermone con l'auspicio che Allah ci conceda la facoltà di apprendere e praticare i Suoi insegnamenti. Fratelli e Sorelle, per poter dare il giusto valore alla vita terrena dobbiamo leggere i seguenti versetti: “E adduci loro come esempio questa vita terrena, che è al pari dell'acqua che facciamo piovere dal cielo, a cui si invischia l'erba del terreno, dopo diviene stoppa dispersa dal vento: Allah è capace invero di ogni cosa” (Sura della Caverna XVIII, v.45) “La vita della terra somiglia ad acqua che facciamo discendere dal cielo e che si mescola alle erbe della terra, che nutrono gli uomini e i greggi, così che quando la terra si veste dei suoi ornamenti e si adorna di lussureggiante bellezza e quelli che l'abitano s'illudono di possederla, le giunge un ordine Nostro, nelle tenebre della notte o nel chiarore del giorno, ed eccola mietuta e la ricchezza di ieri come non fosse stata. Così Noi precisiamo i Nostri Segni per gente capace di meditare” (Sura di Giona X, v.24) “Sappiate che questa vita è gioco, sollazzo, sfoggio e vanagloria fra voi ed incremento di averi e figliolanze, al pari di una benefica pioggia che rende rigogliosa la vegetazione e piace agli agricoltori, poi lussureggia, ed ecco che la vedi ingiallire, dopo andare in rovina. Così nell'aldilà vi sarà da parte di Allah un gran castigo e perdono e compiacenza. La vita di quaggiù non è che un effimero piacere” (Sura del Ferro LVII, v.20). A questo riguardo Ibn Omar (Allah si compiaccia di lui) ha raccontato: “Il Messaggero di Allah (su di lui la pace e la benedizione di Allah) mi prese per la spalla e mi disse: - Sii nel mondo come un forestiero o un viandante-”. Inoltre Ibn Omar (Allah si compiaccia di lui) era solito dire: “Quando è sera, non ti aspettare la mattina e quando è mattina, non ti aspettare la sera. Trai vantaggio da quando stai bene per quando sarai malato, e da quando sei vivo per quando sarai morto”. Così l'Inviato di Allah (su di lui la pace e la benedizione di Allah), tenendogli una mano sulla spalla, ha raccomandato a Ibn Omar (Allah si compiaccia di lui) di non chiedere molto all'esistenza terrena e di non lasciarsi ingannare dalle sue attrattive, perchè come un viandante non deve caricarsi pesi che non serviranno nell'aldilà e di cui si dovrà rendere conto davanti ad Allah l'Altissimo. Il Profeta (su di lui la pace e la benedizione di Allah) ha affermato: “I piedi del figlio di Adamo non si muoveranno dal cospetto del suo Signore nel Giorno del Giudizio prima che gli sia chiesto della sua vita e di come l'ha condotta, della sua gioventù e di come l'ha trascorsa e dei suoi beni e di come li ha guadagnati e di come li ha spesi”. Da tutto ciò dobbiamo imparare che questa non è la vera vita e che questa non è la vera dimora, ma quella ultraterrena sarà la vera vita e la vera dimora. Dunque supplichiamo sinceramente Allah affinchè il Paradiso sia la nostra casa eterna. WA SALAMUN ‘ALA AL-MURSALIN WA L-HAMDU LILLAHI RABBI AL-‘ALAMIN. Venerdi 23 febbraio 2018
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