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Protesica

via San Mamete 15, Milan, Italy
Dentist & Dental Office

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Studio dentistico Protesica

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Cosa fare se il bambino ha paura del dentista Un dentino da latte che non vuole cadere, una carie da curare o un semplice controllo. I bimbi si siedono sempre prima sulla poltrona del dentista e circa il 50% di loro soffre di odontofobia. Resta il fatto che per alcuni bimbi risulta difficile aprire la bocca senza drammi. Che cosa fare allora, se anche una semplice visita diventa una missione impossibile? Ecco alcuni utili consigli. Un bambino che ha paura va sempre rassicurato, ma nel modo giusto. «Mai portarlo a tradimento dal dentista o dirgli che non gli sarà fatto nulla e non sentirà male», avverte Trinci. «Occorre prepararlo, spiegandogli che cosa succederà e che cosa sentirà. A volte entrano in gioco strumenti che possono terrorizzare, come il trapano o la puntura di anestetico. In questi casi gestire la paura può essere più complicato, ma la chiarezza e il coinvolgimento servono sempre. Promettere regali o premi conferma nel bambino la convinzione di dover affrontare qualcosa di tremendo. Meglio quindi associare le sedute a un evento speciale: passare dal papà in ufficio o andare a far merenda in gelateria. In queste situazioni, il vostro autocontrollo è fondamentale per creare un clima sereno intorno a vostro figlio. Evitate frasi che possano farlo sentire inadeguato o in imbarazzo. State pure vicino a lui, ma senza essere invadente. E se vostro figlio ha già 11-12 anni, potreste proporgli di entrare da solo nello studio, trasformando così la visita odontoiatrica in un momento di autonomia. Inoltre con i più piccoli si potrà usare un librino oppure far finta che l’orsacchiotto abbia il mal di denti. Una volta in studio, lasciate la parola al dentista: sarà lui a spiegare i vari passaggi. Affidarsi a uno specialista è molto importante e lo stesso vale per i dentisti: ci sono dentisti specializzati proprio per bambini,

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Traumi dentari: Il trauma dentale è un evento molto frequente che può riguardare sia bambini in età pre-scolare (quindi in dentizione “da latte”), che ragazzi in età scolare (quindi in dentizione mista o definitiva). Si pensi che in un importante studio condotto in America è emerso che il 25% degli adulti hanno subito nel corso della vita un evento traumatico coinvolgente il distretto oro-faciale. In un altro studio condotto in Europa è emerso che il 15% dei bambini in età prescolare e il 20-25% di quelli in età scolare ha subito un trauma. Fortunatamente, non sempre un trauma, inteso come caduta o colpo subito, esita in un danno permanente, nel 35% dei casi non è necessaria cura medica, ma sempre è necessario un’attenta osservazione nel tempo, perché talvolta gli esiti di un colpo su un elemento dentale possono presentarsi tardivamente. Tipi di trauma: Gli effetti di un trauma possono essere diversi: - traumi ai tessuti duri del dente (smalto, dentina,cemento); - traumi ai tessuti di sostegno del dente (tessuto osseo, legamento, gengiva). La classificazione dell’O.M.S. riassume così i traumi ai tessuti duri: 1. Infrazioni coronali dello smalto: sono microfratture dello smalto; 2. Fratture coronali semplici: è interessato solo lo smalto come ad esempio i bordi degli incisivi; 3. Fratture coronali NON complicate: quando vi è un interessamento di smalto e dentina senza avere un’esposizione pulpare; 4. Fratture coronali complicate: quando si ha un’esposizione pulpare; 5. Fratture corono-radicolari: Il trauma interessa sia la corona che la radice del dente. Può essere complicata o non complicata a seconda che vi sia interessamento pulpare o meno; 6. Fratture radicolari: Il trauma interessa la radice del dente. A seconda della loro localizzazione si distinguono in fatture radicolari: -del terzo apicale -del terzo medio -del terzo coronale. Classificazione dei traumi ai tessuti di sostegno (secondo l’O.M.S.): 1. Concussione e sublussazione: nella concussione e sublussazione è presente una leggera mobilità, a volte un dolore alla percussione o alla semplice pressione; 2. Lussazione intrusiva: nella lussazione intrusiva il dente viene spinto nell’osso dal trauma fratturando i processi alveolari. Nel caso non erompesse spontaneamente è necessario il suo riposizionamento ortodontico; 3. Lussazione estrusiva: nella lussazione estrusiva vi è la fuoriuscita parziale dell'elemento dal suo alveolo. La terapia può consistere nel suo riposizionamento manuale e stabilizzazione mediante uno splintaggio, oppure può essere riposizionato ortodonticamente; 4. Lussazioni laterali: sono simili concettualmente alle lussazioni verticali, in esse oltre allo spostamento verticale si abbina anche uno spostamento laterale; 5. Exarticolazione o avulsione completa: l’elemento fuoriesce completamente dal suo alveolo. Cosa fare in caso di incidente che coinvolge la dentizione: L’evento traumatico è per il bambino che lo subisce e per l’adulto che gli è vicino, un episodio drammatico, che necessita di un intervento il più veloce possibile. E’ da noi considerata un’urgenza reale, perché spesso tanto più tempestivo è l’intervento, tanto maggiori sono le possibilità di una “restitutio ad integrum”. La prima cosa da fare è tranquillizzare il bambino. Sembra banale, ma spesso lo spavento del genitore traumatizza il bambino più dell’evento stesso. Dentizione da latte: In questo tipo di trauma, oltre al danno sull’elemento coinvolto può esistere una compromissione dell’elemento permanente in formazione. In questo caso l’intervento è mirato a ridurre al minimo le possibili complicanze sull’elemento definitivo, poco può essere fatto sul dentino da latte, se non lucidare eventuali bordi taglienti per evitare successive lacerazione del labbro e controlli per escludere necrosi tardive (il dentino diventa nero o compare una bollicina sulla mucosa sovrastante il dente). In questo caso si interviene con terapie canalari per evitare danni al sottostante permanente. Nel caso vi siano spostamenti del dentino dalla sua posizione d’origine si attende un riposizionamento naturale, ma non si interviene per evitare ulteriori danni nelle manovre di riposizionamento del germe permanente. Dentizione definitiva: Se l’elemento si è spezzato cercare il frammento e conservarlo in soluzione acquosa,fisiologica,latte o saliva; l’adesione del frammento è spesso la terapia più conservativa ed efficace. Se l’elemento è fuoriuscito completamente dalla sede conservarlo in soluzione acquosa come sopra senza detergerlo per non alterare le fibre parodontali. Contattare il più tempestivamente possibile lo studio odontoiatrico poichè nel caso di avulsioni complete, il reimpianto entro le due ore da buone possibilità di successo. Il dente traumatizzato va tenuto sotto controllo per un lungo periodo di tempo al fine di monitorare eventuali danni tardivi che se intercettati tempestivamente possono essere limitati nella loro gravità.

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Denti, dieci consigli per mantenere il sorriso in estate Un mal di denti improvviso, l'otturazione che salta, una corona provvisoria che si stacca, un dente che si scheggia sono alcuni dei problemi che possono mettere a rischio i momenti di relax in vacanza. Dagli esperti dell'Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica (AIOP) arrivano i consigli per preservare la salute e la bellezza del sorriso durante le ferie. 1 - Prima di partire è bene fare una visita di controllo. «Questo comportamento prudenziale è quanto mai indicato per quelle persone che hanno una dentatura delicata» spiega Paolo Vigolo, Presidente di AIOP. 2 - Oltre al controllo precauzionale, è opportuno sottoporsi a una seduta di igiene dentale, per eliminare placca e tartaro, principali cause delle carie e dei problemi gengivali. 3 - Se si prevedono viaggi in aereo o immersioni subacquee, chiedete al dentista di verificare lo stato di salute delle vostre vecchie otturazioni. Se in quelle condizioni dovesse saltare un'otturazione, è necessario evitare bevande o cibi troppo freddi e mantenere il dente il più pulito possibile. 4 - Se, subito prima della partenza, ci si è sottoposto a qualche piccolo intervento chirurgico in bocca, come l'estrazione di un dente o l'inserimento di un impianto, evitare di esporsi al sole intenso nei primi giorni dopo il trattamento. 5 - Qualora si avessero delle corone fissate con un cemento provvisorio o vecchie protesi fisse, farle controllare prima di mettersi in viaggio. «Può essere utile - aggiunge Vigolo - tenere a portata di mano un kit di fissaggio, acquistabile in tutte le farmacie» 6 - Se si è portatori di protesi mobili, farle controllare almeno 2 settimane prima di partire. Anche chi ha un apparecchio ortodontico è bene che si sottoponga a un controllo preventivo. 7 - Se si hanno protesi fisse o rimovibili ancorate ad impianti osseointegrati, è consigliabile portarsi dietro il "passaporto" implantare, con i codici degli impianti 8 - Chiedere al dentista di fiducia quali farmaci usare in caso di necessità durante il viaggio e nel caso portarli dietro. 9 - Nel caso di un mal di denti improvviso, se non si hanno farmaci specifici, si può ricorrere all'analgesico comunemente utilizzato per il mal di testa o il mal di schiena. 10 - In presenza di un ascesso, per lenire il dolore si può applicare sulla guancia del ghiaccio o sorseggiare dell'acqua molto fredda. Contattare prima possibile il dentista.Se si rompe un dente, non è invece opportuno ricorrere al ghiaccio e va evitato il contatto con cibi e bevande troppo fredde. Al più presto, il dentista dovrà valutare se sia possibile riattaccare il pezzo saltato che, nel frattempo, va conservato nel latte o in una soluzione di acqua e sale.

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Sempre più over 40 con apparecchio denti, ma senza imbarazzo Sempre più adulti mettono l'apparecchio ai denti, una tendenza in crescita che si è consolidata negli ultimi anni. Negli studi dentistici specializzati in ortognatodonzia, infatti, oltre un paziente su 5 ha più di 40 anni. Con più del 70% rappresentato da donne. Persone che sfoggiano con grande disinvoltura un sorriso 'in fase di correzione'. E che non hanno nessun imbarazzo a 'confessare' l'utilizzo dell'apparecchio, anche quando si tratta di un dispositivo del tutto nascosto e che non sarebbe stato notato dagli interlocutori. A tracciare l'identikit del 'paziente orgoglioso' Raoul D'Alessio, docente alla scuola di specializzazione di ortognatodonzia dell'università Cattolica di Roma ed esperto di estetica facciale, che recentemente ha dedicato una giornata ai dispositivi più all'avanguardia, ospitando i massimi esperti tedeschi. Per la maggioranza dei pazienti, spiega D'Alessio "l'uso dell'apparecchio è finalizzato alla correzione di malocclusioni". Oggi, ricorda l'esperto, "sappiamo che i nostri denti, come l'intero organismo, sono sottoposti a continue modifiche. E l'assetto della masticazione influisce sulla salute del corpo nel suo complesso. E' necessario quindi intervenire per mantenere la funzionalità ottimale", sottolinea. Avere portato l'apparecchio da piccoli con terapie troppo brevi, inoltre, non esclude che "a distanza di 20-30 anni ci sia bisogno di nuovo di un trattamento, magari meno lungo, per ricreare un equilibrio di tutto l'apparato masticatorio che, nel tempo, può squilibrarsi", precisa D'Alessio. Oggi le nuove tecniche ortodontiche, con apparecchi che, in molti casi, possono essere anche totalmente nascosti, non necessitano di controlli troppo ravvicinati, riducono il disagio psicologico e, quindi, facilitano la scelta da parte degli adulti. "Secondo le stime - spiega D'Alessio - se parliamo solo di 'correggere' il sorriso, circa l'80% dei pazienti odontoiatrici potrebbe beneficiare dei nuovi congegni poco visibili, facili da gestire ed efficaci". Il restante 20% "presenta problemi ortodontici più complessi - continua D'Alessio - Spesso si tratta di interventi sulle mandibole o sull'articolazione . In questo caso sono necessari metodi più tradizionali che comunque sono ormai resi accessibili e sopportabili". Oggi, ricorda infine D'Alessio, in generale "c'è una maggiore sensibilità estetica da parte del paziente. E la richiesta al dentista è quella di porre attenzione alla salute della bocca insieme alla bellezza del sorriso. Il professionista contemporaneo, insomma, ha il dovere di coniugare, armonicamente, questi fattori senza dimenticare la deontologia: salute, etica ed estetica sono i pilastri per l'odontoiatria moderna", conclude D'Alessio.

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I bambini tornano dal dentista: le carie dei denti da latte vanno curate Dopo gli anni neri della crisi i bimbi tornano dal dentista, ma molti genitori non sanno che anche i denti da latte vanno curati I bambini tornano dal dentista: le carie dei denti da latte vanno curate La crisi degli ultimi anni ha costretto le famiglie italiane ad effettuare diversi tagli nell’economia familiare, tra questi tagli anche le spese odontoiatriche, ma il trend pare stia per cambiare. Dallo studio realizzato da EduCarie dell'Accademia Italiana di Odontoiatria Conservativa e Restaurativa risulta infatti che negli ultimi 12 mesi 9 genitori su 10 dichiarano di essere stati o aver accompagnato i propri figli dal dentista almeno una volta per un controllo o uno specifico problema dentale. Tuttavia, dallo studio si deduce la conoscenza delle regole di prevenzione della carie è ancora scarsa e troppo poche le diagnosi precoci e corrette: Oltre il 50% ignora che l'eccesso di zuccheri o una scarsa igiene orale siano fra i maggiori responsabili delle carie Il 64% non sa che una carie può evolvere in pochi mesi. Appena il 20% sa che una carie può presentarsi a qualsiasi età e oltre il 50% non sa che i denti da latte cariati devono essere curati. Per la diagnosi di carie la metà degli italiani ritiene sufficiente una visita con la radiografia panoramica, eseguita dal 70% dei dentisti, invece soltanto le piccole radiografie endo-orali possono riconoscere tutte le carie, soprattutto quelle piccole fra dente e dente.

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La salute dei denti negli anziani: un bel sorriso significa anche evitare rischi futuri Chi ha problemi dentali ha anche più probabilità di sviluppare altre malattie. Avere un bel sorriso da anziani deve essere un obiettivo: non soltanto per una questione estetica, ma soprattutto di salute. Chi ha problemi dentali, infatti, ha anche un rischio più elevato di sviluppare altre malattie: dalla depressione al declino cognitivo, dal diabete all’infarto del miocardio. Il monito è giunto dall’ultimo congresso internazionale della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SidP). La causa principale della perdita dei denti è la parodontite , che diventa man mano più frequente con l’avanzare dell’età: al punto da riguardare due su tre degli over 65. Poca prevenzione per via dei costi troppo alti La prevenzione, però, è possibile e nemmeno troppo difficile. Avvisano gli esperti: basterebbe seguire un protocollo adeguato di igiene dentale, a casa e dal medico. La metà degli anziani spende meno di trecento euro l’anno per le cure odontoiatriche. E se si calcola che il 46 per cento dei pazienti over 65 è costretto a ricorrere a una protesi, con una spesa superiore a mille euro, si capisce perché siano pochi i fondi che rimangono disponibili per l’igiene dentale. Visite regolari dal dentista e dall’igienista dentale risulterebbero meno costose di un intervento per parodontite che si rende necessario quando l’anziano, non prendendosi cura a dovere della propria bocca, va incontro a un’infiammazione grave e alla perdita di denti. «Almeno otto milioni di anziani non si sottopongono a controlli regolari, così ogni anno in Italia si spende oltre un miliardo di euro per cure dentali. Il dentista e l’igienista dentale devono diventare i tutor per la salute della bocca, per le persone di tutte le età e in particolare per gli anziani. L’invecchiamento porta a un’alterazione strutturale dei tessuti gengivali. Ma l’età da sola non è un vero fattore di rischio per la parodontite, perché una corretta igiene potrebbe scongiurarla». Mantenere un bel sorriso è una questione di salute Il biofilm, ovvero la placca batterica che si deposita sui denti, nell’anziano si modifica. Questo però non impedisce di arrivare a un sufficiente controllo per tenere sotto controllo il rischio di parodontite. Semplificare le manovre igieniche, dare piccoli suggerimenti per ridurre il rischio di infiammazione gengivale e considerare e curare le patologie croniche eventualmente presenti può aiutare ogni anziano a prevenire la parodontite e a gestirla al meglio, in caso si sia manifestata e sia stata necessaria una terapia. Variegata è la lista dei consigli. La pulizia dei denti accurata e personalizzata resta un cardine della prevenzione, soprattutto negli anziani e in chi ha le gengive già infiammate: lavare i denti per 4-5 minuti ogni volta che si è mangiato o almeno due volte al giorno, usare lo spazzolino elettrico anziché quello manuale per ridurre la necessità di movimenti complessi e assicurarsi una miglior pulizia, preferire gli scovolini interdentali e utilizzare, quando necessario, solo su prescrizione del dentista un collutorio antiplacca. Mantenere un bel sorriso è una questione di salute, prima di tutto.

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Apparecchi dentali, meglio metterli da piccoli Fino a quindici anni fa era spesso la causa dei complessi adolescenziali. Oggi è quasi un vezzo. L’apparecchio per i denti - soprattutto quello fisso - non è più quello di una volta. Al tradizionale acciaio, si sono aggiunti diversi materiali colorati o invisibili: ceramica, policarbonato, fibra, vetro, mascherine in resina. Un passaggio che, oltre a facilitare la vita dei più giovani, ha aperto l’ortodonzia anche all’età adulta, se oggi una persona su tre nella fascia tra i trenta e i quarant’anni accetta di raddrizzare il sorriso. Meglio tardi che mai. LA PREVENZIONE INIZIA DAI PRIMI ANNI DI VITA Oggi quindi portare l’apparecchio non è più una «condanna» sul piano sociale. Ce ne sono di diversi. Quelli mobili vengono applicati, quando necessari, ai bambini di età compresa tra i sei e i dodici anni, per almeno dodici ore al giorno. In questa fase della vita in cui le ossa sono in crescita, l’apparecchio può essere utilizzato quando i denti da latte non sono ancora tutti caduti. Al trattamento - della durata di norma compresa tra due e cinque anni - segue quasi sempre l’applicazione di un supporto fisso, per garantire il corretto allineamento dei denti. Le malocclusioni vanno intercettate prima che generino danni estetici e funzionali - spiega Alessandra Lucchese, ricercatore in ortodonzia nell’unità operativa complessa di odontoiatria dell’ospedale San Raffaele di Milano -. Un bambino andrebbe controllato con regolarità molto prima del compimento dei sei anni. In questo periodo si svolge un’attività di prevenzione primaria mirata a intercettare le problematiche ortodontiche. Il rispetto di una dieta equilibrata e di una corretta igiene orale sono le due raccomandazioni che i dentisti diffondono ai genitori, al fine di ridurre l’incidenza delle malattie dei denti e, più in generale, del cavo orale. I moderni apparecchi fissi possono essere applicati sulla superficie esterna dei denti, ma anche all’interno. I dispositivi «linguali» sono sinonimo di invisibilità e non compromettono né lo smalto della faccia anteriore dei denti né la corretta dizione. Detto ciò, la loro gestione è più complessa, anche sul piano igienico. Motivo per cui ci sarà chi non s’è mai sentito prospettare una simile scelta dal proprio ortodonzista. L’ultima opportunità, tra gli apparecchi fissi, è data dalle mascherine in resina trasparente che, con un’applicazione quotidiana di almeno 22 ore (va tolta solo per l’igiene orale e per mangiare), garantiscono un graduale spostamento dei denti. Gli specialisti sono abbastanza concordi sulla loro efficacia, a patto però di rispettare il periodo di applicazione. QUANDO SERVE L’APPARECCHIO “PRECOCE”? In realtà l’apparecchio può essere utile anche prima del compimento dei sei anni. In questo caso, però, non si interviene per raddrizzare i denti, bensì per correggere lo sviluppo del massiccio facciale. L’intervento, anche in presenza dei denti da latte, è consigliato quando la mandibola sporge in avanti rispetto all’osso mascellare. Una condizione nota con il nome di prognatismo mascellare che, trattata per tempo, garantisce una correzione più veloce e agevole rispetto a quella che si avrebbe in età adolescenziale. «I vantaggi di una simile terapia sono rappresentati dalla possibilità di salvaguardare i denti permanenti. Ma per intervenire in maniera precoce è fondamentale avere dei molari decidui sani. «L’obiettivo è di riuscire a intercettare sempre più precocemente le problematiche di una scorretta crescita di cranio-facciale per normalizzare il modello di accrescimento del viso nei tempi più rapidi e meno invasivi possibili». TUTTE LE CONSEGUENZE DI UN SORRISO IMPERFETTO La malocclusione dentale è un problema molto diffuso nella popolazione: riguarda il 97 per cento degli italiani. Di questa quota, però, soltanto una minima parte (il 2 per cento) viene trattata entro la maggiore età.. Una dentatura disallineata all’inizio rappresenta un problema soltanto estetico, ma nel corso del tempo può essere la causa di una ridotta crescita dell’osso mascellare, della rottura degli incisivi (se sporgenti, nei bambini in caso di caduta), di una disarmonia dello sviluppo del volto e di una più difficile igiene orale: da cui, eventualmente, un rischio maggiore di andare incontro a carie, ascessi e parodontiti.

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Denti perfetti, con o senza apparecchio! Come avere dei denti perfetti, con e senza apparecchio? I rimedi al giorno d’oggi sono davvero tanti, complici i nuovi ritrovati della moderna ortodonzia. Scopriamo quali sono. Denti perfetti e bianchi, che si chiudono in modo regolare permettendo una corretta masticazione. Si può dire addio ai vecchi apparecchi metallici che molti ricordano come l’incubo dell’adolescenza. Oggi a disposizione dei pazienti ci sono dispositivi invisibili, oppure soluzioni del tutto diverse. Denti perfetti in poco tempo C’è da dire che la prima soluzione, se si vuole sbiancare e migliorare i denti velocemente, è provare con i rimedi naturali per avere denti bianchi. E, al contempo, eliminare le bevande che macchiano i denti, come le bibite gassate, caffè e tè. E, per lo stesso motivo, anche il fumo di sigaretta. Bere un bicchiere d’acqua (se possibile sciacquarsi direttamente la bocca) dopo aver bevuto il caffè o fumato una sigaretta, è già un passo avanti. Raddrizzare i denti storti Ci sono poi delle tecniche che il dentista potrà proporre per l’allineamento dei denti, usando delle mascherine progressive, comode e rimovibili, oltre che trasparenti e completamente invisibili, perché creano un effetto pellicola sui denti. L’odontoiatria estetica prevede anche plastiche additive o sottrattive, che rimodellano completamente non solo il sorriso, ma anche il volto. Denti finti perfetti Ci sono poi i cosiddetti denti finti, che offrono un’azione mirata sul singolo dente. Si tratta di capsule di ultima generazione, con materiali naturali e resistenti, come in zirconia o allumina, che resistono anche al passare degli anni senza problemi di decolorazione. Denti perfetti senza apparecchio Chi vuole evitare l’apparecchio classico potrà usare, su valutazione del medico, degli attacchi linguali, detti bracket (attacchi) linguali, che possono essere metallici o in ceramica e che sono molto richiesti dai pazienti adulti, accanto alle già citate mascherine trasparenti. Faccette di ceramica per denti perfetti In alternativa, sempre sul singolo dente, o pochi denti da correggere, si può usare uno dei metodi più richiesti dalle star del cinema, le faccette dentali (o veneers) in ceramica o resina, piccole protesi applicate direttamente sul singolo dente, resistenti e naturali, non terne ma in grado di resistere in media una decina di anni. Adatte in questo caso non solo ai fini estetici, ma anche per correggere una mala occlusione dovuta ad uno o due denti, oppure alterazioni morfologiche dei denti e denti usurati.

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Lo sai che alcune abitudini causano denti storti nei bambini? Quando la causa dei denti storti, chiamata malocclusione dagli odontoiatri, non è di origine genetica, potrebbero essere alcune abitudini come ciuccio, biberon e succhiare il dito in bocca ad aumentare il rischio di rovinare l’estetica della bocca dei bambini e far crescere i denti storti. Più che un problema di tipo estetico, i cosiddetti denti storti possono dare, anche nei bambini, problemi di malocclusione, cioè il non corretto rapporto tra l’arcata inferiore e superiore si ripercuote sulla masticazione dal momento che sono ridotte le superfici di contatto tra i denti. Per denti storti si intende comunemente l’affollamento e il disallineamento dei denti nelle arcate anteriori dovuto a un’alterata relazione tra la dimensione dell’aleveolo dentale, cioè lo spazio che ha a disposizione il dente per crescere sulla gengiva, e il dente stesso, ma non è da dimenticare che anche un eccessivo diastema, cioè lo spazio tra i denti, può essere causa di denti storti. Se nei bambini la prevenzione dei denti storti è possibile evitando che ciuccio, biberon o succhiare il dito in bocca diventino abitudini che si protraggono, è solo tra 6 e 10 anni, cioè quando la dentizione diventa permanente, che è possibile valutare la correzione ortodontica sulla base del problema e iniziare l’educazione alla prevenzione della carie con l’igiene orale accurata. Infatti, se non corretto da bambini, l’affollamento dei denti potrebbe portare nell’adulto a sviluppare malattia parodontale, ovvero malattia delle strutture che sostengono il dente, a causa della difficoltà di fare una corretta igiene orale tra gli spazi interdentali.

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“Bicarbonato efficace per lo sbiancamento dei denti”, vero o falso? Per avere denti bianchi molti pensano che il bicarbonato strofinato sui denti sia un rimedio naturale efficace per lo sbiancamento dei denti. Vero o falso? Falso. Non solo il bicarbonato non è efficace per lo sbiancamento dei denti, ma neppure fa bene perché ne danneggia lo smalto. Il web e la tradizione popolare sono ricchi di consigli sull’uso di una pasta casalinga per lo sbiancamento dei denti a base di acqua e bicarbonato da strofinare sui denti ogni giorno con lo spazzolino per ottenere denti bianchi e sorriso brillante. Anche se alcuni dentifrici e prodotti sbiancanti contengono minime quantità di bicarbonato, tuttavia strofinare il bicarbonato in polvere sui denti, usato come se fosse un dentifricio, rischia di graffiare lo smalto a causa dell’azione abrasiva svolta dalla polvere. Quando lo smalto dei denti è rovinato, oltre ad aumentare la sensibilità dentinale, ovvero la sensibilità al caldo, al freddo e ai cibi dolci, che può causare fitte di dolore, i denti possono ingiallire anziché tornare bianchi come, invece, si vorrebbe. Pertanto, per evitare che la ricerca estetica di un sorriso brillante con lo sbiancamento dei denti, possa produrre danni, è preferibile evitare i rimedi casalinghi anche se consigliati da molti siti web e rivolgersi al proprio dentista. Esistono infatti tanti trattamenti efficaci e sicuri per lo sbiancamento dei denti, per esempio con il gel di perossido di idrogeno, cioè l’acqua ossigenata, che però deve essere eseguito da un dentista. La durata dello sbiancamento dei denti, però, dipende dagli stili di vita e cioè dall’abitudine a consumare bevande particolarmente macchianti per i denti come vino rosso, tè, caffè, succo di mirtillo, barbabietola, ma anche fumo di sigaretta.

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Calcio e fluoro proteggono salute denti No a troppe bevande 'corrosive', rovinano lo smalto dei denti Prendersi cura del proprio sorriso può essere semplice come bere un bicchier d'acqua. Accanto a spazzolino e dentifricio, scegliere le giuste bevande è fondamentale per proteggere i denti: quelle acide ad esempio 'corrodono' lo smalto, mentre quelle ricche di calcio e fluoro, come alcuni tipi di acqua, possono proteggerlo. Parola di Umberto Solimene, professore dell'Università degli Studi di Milano, membro dell'Osservatorio Sanpellegrino e presidente della Federazione Mondiale del Termalismo. "Il fumo e il vino rosso, thè e caffè possono favorire l'ingiallimento del sorriso - spiega Solimene -. Anche alcune bevande acide, se consumate in eccesso, possono avere un effetto erosivo e danneggiare lo smalto. L'acqua è particolarmente indicata per mantenere sani i denti: grazie a elementi come calcio e fluoro, favorisce un incremento dei valori medi del pH salivare, garantendo più protezione". Questi elementi, inoltre, contribuirebbero a rendere il colore che percepiamo dei nostri denti più o meno bianco. "Lo smalto - dicono gli esperti - è costituito per il 96% da composti di calcio, il cui fabbisogno quotidiano varia in base all'età ed alle condizioni fisiologiche da 0,5 a 1,5 grammi al giorno. La quantità ottimale di fluoro è invece di 0,7 mg/l e contribuisce a prevenire le carie". "Bevendo quotidianamente 1,5 litri di acqua ricca di calcio - conclude Solimene - è possibile assumerne oltre il 30% del fabbisogno giornaliero. La giusta dose di fluoro, infine, può contribuire a per prevenire carie soprattutto nei bambini e nei ragazzi fino a 14 anni".

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