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Psicoterapeuta Italiano - Cork

Lavitt's Quay, Cork, Ireland
Medical & Health

Description

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Psicoterapeuta Italiano a Cork.
Per informazioni potete contattarmi allo 0899656816 oppure via email: psicoterapiacork@gmail.com Esperto pluriennale in Counselling e Psicoterapia all’ultimo anno di università e iscritto all’IACP (Ireland Association Counselling and Psychotherapy), offre sessioni individuali di psicoterapia in lingua Italiana a Cork.
Mi rivolgo a Persone che stanno attraversando un momento non facile della loro vita e/o di disagio personale, che desiderano intraprendere un percorso di consapevolezza personale, confortato da un ambiente sicuro e confidenziale.  
Gli approcci approfonditi durante la mia carriera professionale si basano sui metodi integrativi umanistici, Gestalt, Approccio Centrato sulla Persona, Mindfulness e sul Sistema Interno Familiare.
Lavoro con:  
Perdita di persone care, Disturbi d'ansia, Disturbi depressive, Disturbi psicosomatici, Difficoltà relazionali, Difficoltà nella sfera sessuale, Bassa autostima, Rabbia, Paura, Sensi di colpa, Stress lavorativo e altro.

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interessante per le persone che soffrono d'ansia..

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Articolo molto interessante sulla tecnica di rilassamento

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Veramente interessante..

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Il cambiamento avviene da dentro e a volte puo' essere molto doloroso.. ma se lo si fa lentamente si potranno apprezzano i propri "paesaggi" interiori ;-)

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Questa cosa mi sembra un buon metodo per iniziare a fare esperienza della propria autostima

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...questo e' parte del lavoro psicoterapeutico

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CONOSCERSI E RISCOPRIRSI Un buon rapporto con se stessi parte da una buona conoscenza di sé, dei propri desideri, dei propri valori, dei propri pensieri, dei propri vissuti. Questo conoscersi dura tutta la vita e in alcuni casi, più che un ampliamento della propria conoscenza di sé, assume i connotati di una vera riscoperta: come se imparassimo a guardarci con nuovi occhi. Noi impariamo a conoscerci fin da piccoli, quando viviamo certe esperienze e sentiamo quello che suscitano in noi. Gli indizi più significativi che utilizziamo per conoscere noi stessi sono proprio le nostre reazioni interiori al mondo - i nostri pensieri e sentimenti - poiché sono meno influenzati da pressioni esterne. Troviamo informazioni su noi stessi soprattutto in quei comportamenti che riteniamo di avere scelto liberamente, quelli che ci danno anche più piacere in quanto non rispondono a degli obblighi esterni. Tante più esperienze variegate facciamo (o meglio, scegliamo di fare), tante più occasioni abbiamo per imparare a conoscerci! Basta ricordarsi di circostanziare le esperienze, di comprendere quali sono le variabili che sono intervenute, altrimenti rischiamo di arrivare a conclusioni sbagliate… Un’altra importante fonte di conoscenza di se stessi è però data dalle reazioni altrui. Queste reazioni sono una sorta di specchio che riflette la nostra immagine, in modo che anche noi possiamo vederla e attraverso di essa imparare a conoscere altri aspetti del nostro carattere. Dobbiamo solo stare attenti a quali sono gli specchi in cui ci andiamo a riflettere, perché alcuni potrebbero essere deformanti e restituirci un’immagine di noi stessi alterata e non così utile! http://www.centromoses.it/approfondimenti/conoscersi-e-riscoprirsi.html

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LA CURA DI SE La cura di Sé non può partire dal momento in cui ci si ammala o si presentano disturbi psicologici ma deve essere sempre presente; solo così si potrà favorire una migliore qualità della vita a prescindere dagli eventi stressanti che si dovranno affrontare. Se una persona ha cura di Sé e delle sue relazioni importanti si troverà più preparato ad affrontare le occasioni problematiche che gli si presenteranno. La cura di SE si impara, mettendosi in gioco e magari ascoltando quella sensazione interiore che ci dice che siamo molto di piu' di quello che pensiamo e di quello che gli altri pensano di noi.

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Buone feste a tutti voi. Ho trovato un articolo interessante: La psicoterapia è l'incontro con sé stessi PDF scritto da D.G. (donna, anni 45) La psicoterapia è l’incontro con sé stessi. Ma è una persona nuova quella che dovrete prepararvi a conoscere e per quanto possiate ritenerlo un evento poco credibile, vi sorprenderà piacevolmente poiché viaggerete in una terra a voi piuttosto nota, ma la esplorerete con un’ “attrezzatura” diversa da quella comunemente adottata nella vostra quotidianità. C’è sempre un buon motivo per intraprendere una psicoterapia e tantissimi di voi lo sanno. Pochi lo fanno, di questi molti ne beneficiano. Il successo di una psicoterapia equivale innanzitutto al valore che siete disposti a riconoscerle, perché se non è sufficientemente credibile ai vostri occhi, anche l’impegno che vi verrà richiesto mancherà del necessario sostegno. Nessuno che può ritenersi felice, sereno o abbastanza “corazzato” può seriamente approcciarsi alla psicoterapia. E non è a loro, pertanto, che mi rivolgo. Piuttosto a chi, intrappolato nella spirale dell’ansia, della depressione e nel disagio di vivere gli eventi quotidiani e dolorosi (che inevitabilmente dobbiamo affrontare), può ritenere i termini “valore”, “impegno” e “successo” carenti di significato o del tutto inesistenti. Nessuno mi smentirà se affermo che la sofferenza è una forza distruttiva che ci sfianca ogni giorno, indebolendoci. E ci infligge una pena severa da scontare: la solitudine, perché ci separa da tutto, mutilando ogni guizzo vitale, ridotto al silenzio. Arrendetevi e prendete coscienza di questo, nulla è più deleterio che sottovalutare i danni che essa ci arreca. E’ difficile crederlo, ma la resa segna il primo importante traguardo per intraprendere questo nuovo percorso. Se seguiterete a “stagnare” nelle vostre (o altrui) convinzioni: “in fondo esistono cose peggiori” oppure “chi non si aiuta da sé, nessuno lo può salvare”, negherete a voi stessi un fondamentale e sacro diritto, quello di compiere il ruolo che ciascuno di noi ha sulla terra: vivere consapevolmente per arrivare ad essere se stessi. Esistere è un caso, vivere un privilegio. Non tutti ce l’hanno. Sono malata di cancro. Quando ho intrapreso la psicoterapia ero perseguitata dalla paura di morire di questa malattia. Il panico e la depressione avevano “totalizzato” la mia esistenza, cancellando ogni traccia di me, dei miei affetti e persino dei miei pensieri. Purtroppo molti episodi infelici hanno creato in me terreno fertile a quello stato “paralizzante” che genera la paura. La colonna sonora della mia vita (e quella di molti che adesso mi stanno leggendo). Ignorando di essere malata, ho compiuto un costante lavoro affinché modificassi la chiave di lettura degli eventi vissuti e le valutazione che ne avevo dedotte, riuscendo a demolire la poderosa fortezza che mi aveva da tempo imprigionata. Quando il mio terapeuta ritenne opportuno cominciare a diradare le sedute, ebbi questa sentenza: avevo il cancro! Durante i giorni seguenti ero completamente inebetita, capii realmente cosa significasse “sentirsi crollare il mondo addosso”. Ma in seguito e sino ad oggi (sono in attesa di un intervento chirurgico), ho preso coscienza di possedere quegli strumenti necessari per affrontare la mia malattia, che so di poter combattere. E’ fin troppo scontato affermare che sono gli eventi come questi, a farci scoprire il senso della vita, a misurare il dolore, ma la verità è che ogni sofferenza merita la giusta attenzione. Non piegatevi, regalandole voi stessi. Vi verrà detto: “la psicoterapia è cambiamento”. Nessuno tra coloro che soffrono è disposto a credere di poter compiere questo miracolo. E’ assolutamente vero. Nessun miracolo si potrà compiere, solo un graduale e costante processo che vi farà scoprire un essere nuovo. Questo è un lavoro individuale, ma è un successo comune. Non potrete sottovalutare la (malcelata) soddisfazione di chi vi ha condotto in questa esperienza. Rassegnatevi a condividere con il vostro terapeuta i meriti di questo traguardo. Nulla di ciò che è accaduto può non riguardarlo. Ho incontrato una “guida” di particolari abilità, troppe per rassegnarsi di doverne fare a meno, ma gli farei un torto se presto non gli dimostrassi quanto sia stato efficace e come possa vivere “senza”. Il mio futuro lo guardo con la speranza e seguo fiduciosa il mio cammino perché so dove mi condurrà. http://mentesana.it/testimonianze-mainmenu-68/92-testimonianze.html

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Perché andare dallo psicologo o da uno psicoterapeuta? In termini generali, l’aiuto di uno psicologo va cercato quando si attraversa un periodo di sofferenza psicologica che col tempo non passa o forse peggiora tanto da creare delle limitazioni, dei veri blocchi, nella vita di ogni giorno, sul lavoro, con i familiari o gli amici. È opportuno andare dallo psicologo quando: • il vostro malessere interferisce con le cose che dovreste fare, ad esempio fate fatica a concentrarvi e sul lavoro commettete errori che prima non facevate; • i problemi non si sono risolti anche se avete chiesto aiuto a familiari e amici; • consultare il medico o altri specialisti non ha cambiato nulla; • vi sentite particolarmente preoccupati o molto tristi; • avete dei comportamenti, delle reazioni o dei pensieri che non riuscite a controllare e che neanche voi vi spiegate; • evitate situazioni che prima non vi creavano alcun disagio, ad esempio prendere un aereo o cenare fuori casa; • vi sentite tesi e avete spesso difficoltà a dormire, tachicardia e capogiri; • per stare meglio ricorrete all’alcool o ad altre droghe; • state così male da pensare al suicidio. Alcune persone decidono di andare dallo psicologo o da uno psicoterapeuta perché si sentono troppo spesso o da troppo tempo depresse o ansiose o perché sono sempre arrabbiate. Altre hanno bisogno di un sostegno per affrontare una malattia cronica che li ha ormai svuotati d’energia. Altre ancora sono in difficoltà a causa di una separazione, un divorzio o un lutto. O non possono fare a meno di picchiare chi amano o, diversamente, non riescono ad allontanarsi da chi le maltratta e le umilia giorno dopo giorno. O ancora hanno tanta di quella paura, imbarazzo e vergogna di essere criticate dagli altri o di non essere all’altezza che se ne stanno a casa da sole. In tutti questi casi andare dallo psicologo e chiedere una consulenza può permettere di fare il punto della situazione, di mettervi un po’ di ordine. A volte anche pochi incontri riescono a essere d’aiuto, mentre altre situazioni richiedono un percorso di psicoterapia. Mettere a frutto le risorse che si possiedono, trovare nuovi equilibri per soddisfare i propri bisogni, stare meglio, è un obiettivo che si raggiunge in due. È un obiettivo che poggia cioè tanto sulla competenza dello psicoterapeuta quanto sulla personalità di chi si rivolge allo psicoterapeuta, le sue modalità di elaborazione, la sua motivazione al cambiamento, ad abbandonare modi di pensare, di fare esperienza e di comportarsi che non sono adeguati.

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